Nell’ambito sportivo è consigliabile, anche non essendo celiaco, evitare il glutine nella dieta per migliorare le prestazioni sportive?
Nell’ambito sportivo, questa tendenza è stata dimostrata anche indagando la frequenza, le percezioni e le convinzioni che circondano le distribuzioni alimentari generali tra gli atleti non celiaci. Va ricordato che la sensibilità al glutine non esiste in assenza di celiachia.
Le diete senza glutine sono una necessità clinica nel 5 o 10% della popolazione per motivi di salute a causa di celiachia o allergia al grano. Tuttavia, rapporti attuali del mercato indicano che la maggior parte della popolazione adotta questo tipo di abitudini alimentari senza averne bisogno o senza avere contezza della propria situazione individuale.
Su un campione di 942 atleti senza problemi di celiachia, più del 40% riferisce che almeno il 50% della loro dieta quotidiana è basata su alimenti senza glutine. Sorprendentemente e in modo preoccupante, l’autodiagnosi di un disturbo legato al glutine e la successiva autoterapia è stata la ragione principale di questo tipo di abitudine.
Secondo gli autori, l’adozione di una dieta basata per il 50% su alimenti senza glutine è il risultato della convinzione che non solo sia più sana e aumenti la perdita di peso, ma diminuisca anche i disturbi gastrointestinali e l’infiammazione sistemica. Così come migliorerebbero il benessere psicologico e le prestazioni atletiche.
Tuttavia, l’adozione di una dieta senza glutine e senza l’adeguata supervisione nutrizionale può essere associata ad un aumento dei consumi (+ 242% rispetto ad una dieta normale ed equilibrata, con il conseguente impatto psicologico), l’assunzione inadeguata di vitamine del gruppo B, fibra o ferro.
È vero che l’esercizio ad alta intensità riduce l'integrità della barriera gastrointestinale da ischemia intestinale come risultato della ridistribuzione del sangue dalla zona splancnica al tessuto muscolare.
Lo stress gastrointestinale ricorrente, lesioni, o fasi di carico molto elevato di allenamento possono creare un ambiente che si traduce in una maggiore suscettibilità alle reazioni digestive della dieta, ma niente che non possa essere migliorato con adeguato riposo, strategie di recupero, dieta individualizzata e ridistribuzione del carico.
Nelle immagini che seguono, possiamo vedere che né le prestazioni, né i disturbi intestinali, né i marcatori infiammatori mostrano differenze tra una dieta bilanciata e personalizzata e una dieta senza glutine:
Conclusioni
Questi risultati servono come campione per consigliare agli atleti di qualsiasi disciplina che è estremamente importante ricercare consigli basati sull’evidenza prima di adottare una distribuzione generale degli alimenti per ragioni non cliniche, al fine di garantire che l’assunzione dei nutrienti soddisfi specificamente le loro esigenze e sia ottimale per il miglioramento delle prestazioni sportive.
Fonti
- Lis, D., Stellingwerff, T., Kitic, C. M., Ahuja, K. D., & Fell, J. (2015). No Effects of a Short-Term Gluten-free Diet on Performance in Nonceliac Athletes. Medicine and science in sports and exercise.
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