Hai mai sentito parlare dello Stato di Flusso anche conosciuto come “Flow”?
Allora continua a leggere, vale la pena sapere cos’è.
Indice
Cos’è lo Stato di Flusso?
Sono sicuro che almeno una volta ti è successo di immergerti così tanto in un’attività da perdere la nozione del tempo.
Le ore sembravano minuti, il sentimento di controllo sull’attività era al massimo e ti piaceva ciò che stavi facendo, indipendentemente dal risultato ottenuto.
Forse ti è successo giocando a ping-pong, facendo surf, scrivendo un romanzo o anche ascoltando la musica.
È un’esperienza frequente e molto ricercata.
L’autore del “Flow”
Mihaly Csikszentmihaly (non cercare di pronunciarlo) è il padre del concetto di stato di flusso.
La sua opera “Flow” relativa a questo stato psicologico ha riscosso molto interesse nel pubblico generale, anche se in realtà lo stato di flusso non è altro che un’esperienza psicologica universale che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita:
- Alcuni per casualità.
- Altri con la consapevolezza.
- Altri attraverso l’uso di droghe e altri abbandonandosi alle stesse…
Mihaly diceva che:
“Una persona può sentirsi triste o felice, indipendentemente da quello che sta accadendo fuori, semplicemente cambiando il suo stato di coscienza”.
L’autore definisce lo stato di flusso come:
“La sensazione di controllo e assoluto piacere mentre si realizza un’attività nella quale ci vediamo completamente involucrati”.
Caratteristiche dello Stato di Flusso
Come detto in precedenza, il concetto ha suscitato molto interesse sia nel pubblico scientifico che nel pubblico generale.
Non poteva essere altrimenti…
Analizziamo le caratteristiche di questo stato di flusso:
Concentrazione intensa nell’attività
Lo Stato di Flusso (SF) genera una concentrazione massima, ma sottile.
È come se sparisse “l’attività” e “chi realizza l’attività” per fondersi in una cosa sola. Questa stretta connessione fa si che, inevitabilmente, dimentichiamo tutto il resto.
- Cosa mangerai oggi;
- Se hai fatto o no i compiti;
- I tuoi problemi economici;
- Tutto.
Nello SF la mente è statica sull’attività. È l’attività…
Nulla sembra preoccuparti
Con riferimento a quanto detto in precedenza, lo SF occupa TUTTO lo spazio della tua coscienza, non lascia spazio alle preoccupazioni, ansie o alle “Cose da Fare”.
- Se ti parlano, probabilmente non ascolti.
- Quando il cane della vicina di casa ti sta dando fastidio abbaiando, NON sei nello stato di flusso.
- Ascoltando il cantiere per strada, NON sei nello stato di flusso.
L’azione e la coscienza si fondono
Si tratta di una delle caretteristiche che definisce lo SF.
La tua coscienza sull’attività e l’attività stessa sembrano fondersi fino a convertirsi in una cosa sola. È difficile da spiegare a parole ma è molto più facile da percepire.
- Se giochi a calcio e basket, è come se la palla i tuoi compagni e campo di gioco fossero una cosa sola.
- Quando scrivi, è simile a perdere “lo scrittore” e “lo scritto”, due elementi che si riducono a uno.
È meglio se lo provi su te stess@.
Sentimento di controllo
Un altro fattore determinante nell’esperienza del flusso è che abbiamo la sensazione soggettiva, reale o no, di controllare a pieno quello che succendendo.
La sensazione di dominio provoca piacere che a su volta genera un’aderenza all’attività e la motivazione per continuare a realizzarla.
L’esperienza è intrinsecamente gratificante
Questa viene denominata “esperienza autotelica”.
Dal greco “auto”, di sé stesso; e “telos”, scopo. Vale a dire, un’attività il cui fine è l’attività stessa, e questo è molto importante.
È rilevante perché ci fa dimenticare dei motivatori esterni che molto spesso ci distraggono e di conseguenza diminuisce la qualità di quello che stiamo facendo.
Quando sei nello SF realizzi l’attività per il gusto e piacere di realizzare l’attività stessa, sensazione generata dall’attività e non dal fatto di ricevere uno stipendio a fine mese, il riconoscimento o la fama…
La coscienza propria sparisce
Com’è stato detto in precedenza: quando entriamo nello SF la consapevolezza di se stessi svanisce, fondendosi con l’attività.
Non esiste più “Borja Bandera”… adesso esiste solo la sua attività.
Il senso del tempo è distorto
Quando siamo così immersi in un’attività, perdiamo la capacità di quantificare il tempo in modo certo.
Normalmente la sensazione che proviamo è che i periodi di tempo si accorciano.
La sensazione è quella di esserti dedicato 30 minuti ad un’attività quando invece sono passate 2 ore.
Modello di attività cerebrale specifico
Si tratta di un fatto che la scienza ha scoperto da poco, ma lo SF si può determinare con la vista di un elettroencefalogramma.
E adesso la domanda più importante:
Come raggiungere lo Stato di Flusso?
Non si tratta di qualcosa di facile da raggiungere: alcune volte succederà senza aspettarlo, altre volte non riusciarai a raggiungerlo.
Ci sono giorni in cui appare più facilmente e altri in cui no.
Ecco alcuni fattori che, se presenti nell’attività, renderanno più facile la comparsa dello stato di flusso:
Feedback immediato
Quelle attività attraverso le quali ottieni un riscontro immediato rispetto a se le stai realizzando bene o no, rendono più facile il raggiungimento dello stato di flusso.
È per questa ragione che lo sport rappresenta una delle tre aree attraverso le quali è più facile entrare nello SF, dato che gli obiettivi sono di solito piuttosto chiari (vedi il prossimo punto) e danno un feedback praticamente immediato (punti, gol, annotazioni, ecc.).
Obiettivi chiari
Analogamente, il fatto di avere regole di gioco ben chiare è un fattore che rende più semplice il raggiungimento dello stato di flusso.
Per entrare in questo stato, l’attività deve avere un proposito, un obiettivo, anche se non la stiamo realizzando concretamente per raggiungere tale obiettivo.
Tutto ciò ha come punto in comune il fatto di avere obiettivi chiari.
Creatività
Le attività creative sono quelle che più si prestano a farti entrare nello SF.
Per questo motivo sentirai parlare con certa frequenza di questa esperienza da pittori, scrittori o muisicisti.
Livello di sfida VS Livello di abilità
Devono essere equilibrati per evitare ansia o noia.
Questo è il punto più importante: dobbiamo trovare un punto di equilibrio tra l’abilità (quello che sono capace di fare) e la sfida (il livello di difficoltà dell’attività).
- Nel caso si tratti di un’attività molto impegnativa, probabilmente finirà frustrandomi ed ecco che compare l’ansia.
- Se l’attività è troppo semplice rispetto alla mia abilità, farà la sua comparsa la noia.
Concludiamo il post di oggi. Ci vedremo al prossimo, continuiamo a rafforzarci!
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