Oggi spieghiamo in cosa consiste l’effetto buffet o detto in altre parole, perché continuiamo a mangiare quando siamo già pieni?
Con frequenza ci capita di ascoltare questa massima dei professionisti della salute:
“…Segui una dieta variata…”
La giustificazione è pratica e chiara: se mangiamo una grande varietà di alimenti le possibilità di sviluppare un deficit nutrizionale di micronutrienti si riduce, al tempo stesso si garantisce l’inclusione di elementi positivi come le fibre o i fitonutrienti.
Indice
Più varietà abbiamo, più mangiamo
Ti è mai successo di chiederti perché mangiamo di più nei buffet?
Il motivo è che dietro questa semplice verità si cela un elemento del nostro sistema nervoso centrale chiamato abitudine sensoriale.
Si tratta di un fenomeno legato alla ripetizione di un stimolo in un periodo di tempo determinato, che provoca una riduzione dell’azione di risposta.
Se mangi solo patate, il tuo interesse per la patata diminuirà progressivamente fino a perderlo completamente.
Immagina di viaggiare in macchina. Ad un certo punto vedi una mucca viola.
- Inizi ad impazzire, scendi dalla macchina per accarezzarla, inzi a fare foto e la invii in tutti i tuoi gruppi di WhatsApp.
- 15 minuti dopo, vedi un’altra mucca viola.
- Continui ad essere molto emozionato e non smetti di parlare della mucca.
- Dopo 10 minuti vedi un gruppo di 3 mucche viola.
- Beh, “ci saranno molte mucche viola in questa zona”.
- Inizi a giustificare questo stimolo.
- Dopo 3 ore di avvistamenti di mucche viola abbassi la testa e continui a guardare Instagram.
Non rispondi più allo stimolo.
Esperimento della palatabilità
Nel 1981 Barbara Rolls e i suoi collaboratori valutarono questo fenomeno in uno studio: chiesero ai volontari di segnalare la palatabilità di 8 cibi diversi provando una piccola quantità di ognuno.
Dopo il pranzo i volontari dovevano valutare nuovamente la palatabilità delle stesse 8 pietanze, e secondo quanto emerso dalla studio la palatabilità delle 7 pietanze che non avevano mangiato a pranzo era molto maggiore rispetto a quella attribuita ai cibi che avevano mangiato.
Il buono, se breve, è doppiamente buono
Ti dice qualcosa?
Barbara Rolls ha denominato questo fenomeno sazietà sensoriale specifica, un senso di sazietà selettivo verso cibi con le stesse proprietà organolettiche che quelli appena provati.
In breve, in un buffet (o nella nostra quotidianità) tendiamo a mangiare di più di quello di cui abbiamo bisogno nonostante il cibo non sia il migliore del mondo perché (tra le altre ragioni) non abbiamo tempo per abituarci a un alimento in particolare.
Poche persone fanno il bis in questa situazione. Infatti, la cosa normale è provare tutti i piatti possibili.
- Quando ci stanchiamo del sushi, passiamo agli involtini primavera.
- Ne mangiamo due e poi passiamo al pollo al limone.
- Tre morsi dopo continuiamo con il vitello.
Che cos’è il secondo stomaco?
Questo è il motivo misterioso per cui alcune persone (la maggior parte) hanno quello che chiamano “secondo stomaco” o “stomaco del dessert”.
Sicuramente ti sarai visto più di una volta in questa situazione:
- Esci a mangiare fuori con la famiglia e sei completamente pieno.
- Hai mangiato tutti gli antipasti e la portata principale.
- Non entra nemmeno l’acqua.
- Sei al massimo delle tue capacità.
Ma ad un certo punto si avvicina il cameriere e ti sussurra “Desidera un dolce? Abbiamo tiramisù, panna cotta o zuppa inglese”
- A questo punto ti sorprendi di te stesso ingerendo altre 500 calorie quasi senza sforzo proprio quando credevi di non farcela più.
- Ricompare la fame.
- Lo stomaco del dessert si apre.
Sazietà sensoriale specifica
Questo meccanismo è dovuto proprio a questo concetto.
Le caratteristiche organolettiche del dessert (gusto dolce, presentazione vistosa, odore) e il fatto di essere un elemento nuovo durante il pasto di oggi (non sei abituato a mangiarlo) provocano che la tua sazietà diminuisca solo per questo alimento.
Disponibilità di cibo ad libitum
Uno dei più evidenti è l’accessibilità al cibo.
In un buffet gratis puoi mangiare tutto quello che vuoi e non devi pagare per farlo.
Abbiamo rotto un’altra barriera: quella economica.
Semplicemente il fatto di pensare:
- “Posso mangiare quello che voglio tutte le volte che voglio”;
- “Devo ammortizzare il buffet, perché lo abbiamo già pagato”.
Che cosa possiamo fare?
Se abbiamo capito in che cosa consiste la sazietà sensoriale specifica abbiamo anche capito che la soluzione consiste nel fare quello che poche persone sono disposte a fare (e men che meno in un buffet gratis): limitare l’offerta e la diversità degli alimenti.
Esempio: massimo 5 piatti divesi incluso il dolce.
Conclusioni
Il buffet è un riflesso della nostra società occidentale.
Nel buffet troviamo un’incredibile varietà di alimenti iperpalatabili, molto appariscenti a livello visivo e accessibili (nel buffet si paga una volta sola).
Questa è la ricetta perfetta per una sovraingestione cronica.
Giorno dopo giorno questo surplus cronico deteriora il sistema di ricompensa e di fame-sazietà, ipertrofizzando il nostro tessuto adiposo e preprando il terreno per l’insorgenza di qualsiasi tipo di malattia cronica non trasmissibile.
Ci vediamo nel prossimo post. Continuiamo a rafforzarci!
Voci Correlate
- Vuoi sapere quali sono i 7 alimenti che possono rovinare la tua dieta? Continua a leggere.
- L’Intuitive Eating è un concetto che prevede mangiare in base “alle sensazioni”… più informazioni.
Cos'è - 100%
Spiegazione - 100%
Esempi - 100%
Raccomandazioni - 100%
100%